Stavo sfogliando un magazine che ho da poco scoperto, Voilá, e mi sono fermata sull’editoriale. Aveva questo titolo: prova a realizzare i tuoi sogni. Vi immaginate come mai abbia attirato la mia attenzione. Ma non racconta solamente di sogni e desideri, parla di felicità e ci chiede qual è la nostra di felicità: “Per alcuni è saltare in camper e concedersi un lungo weekend oppure trascorrere del tempo con un’amica o dedicarsi a se stessi. Per altri è sentirsi realizzati nel lavoro. Per Charlize Theron significa trascorrere tempo con le sue figlie e la sua famiglia, essere un buon genitore. Per Sonia Peronaci è aver fatto delle sue passioni un lavoro. Per Ellen Page è essere se stessa, senza paura o senso di colpa”. Poi torna sugli effetti dell’emergenza sanitaria della vita di ognuno (ne avevo fatto cenno in questo articolo) e sottolinea come questi lunghi mesi ci hanno portato a non accontentarci di vivere passivamente la nostra esistenza ma a prenderla in mano ed impegnarsi a realizzare il proprio sogno.
Provare a realizzare un sogno e rincorrere il proprio obiettivo non hanno a che fare con il tempo ma piuttosto con i paletti e le scadenze che noi creiamo – come le frasi ormai è troppo tardi o non sono più in tempo -. E anche se il nostro desiderio non potrà realizzarsi completamente, o per altri diventare il lavoro di tutti i giorni, potrà far rinascere noi ogni giorno. È questa la vera vittoria. Aver avuto il coraggio di continuare a provarci, senza poi svegliarsi un giorno e sapere di non aver fatto abbastanza. Godersi i piccoli momenti, trovare come ricaricarsi ed essere grati. Ed è la promessa che mi sono fatta anch’io, soprattutto nei giorni in cui prevale la mia metà nostalgica, sognatrice ed idealizzatrice.
In ogni mio piccolo passo mi sono sempre chiesta se stavo continuando ad inseguire i miei sogni o se invece ad un tratto avevo smesso di sognare. È sempre stata la mia guida.
Tante persone (mi ci metto anch’io nella lista) si autoimpongono limiti. Chissà perché succede. E come se ad un certo punto ci si smettesse di chiedere che cosa realmente si vuole e ci si chiede che cosa si aspetta da noi questo mondo. Altre volte – si dice inconsciamente – i limiti ce li imponiamo per la paura di sbagliare, di non scegliere la strada giusta e spesso, troppo spesso, si pensa di non essere all’altezza. Poi invece c’è chi vive senza mai chiedersi queste cose e beati loro. Ma io sono fatta così. Mi metto in dubbio e cerco di ottenere sempre il massimo, anche se questo per alcuni è sinonimo di paranoie. Che visione comoda.
Ho creduto tante volte di non essere abbastanza. Abbastanza brava, abbastanza me stessa e abbastanza in grado, compresa e accettata. È stato l’errore più grande che potessi commettere. Questo è uno di quei limiti che ci automettiamo e che, nel momento in cui smette di essere uno stimolo, deve essere allontanato da noi.
Nei giorni più difficili, io mi faccio un augurio: elimina i limiti che ti sei posto, supera le paure e sconfiggi le tue insicurezze. Non c’è niente di più bello che sentirsi sereni e imperfetti. Sei speciale così. Cambia prospettiva e troverai il positivo.
Ho sacrificato troppo tempo per lasciare spazio ad altro che non facesse felice me, prima degli altri.